È dal 2013 che le cronache vedono la rapida impennata delle statistiche degli episodi criminali avvenuti in Svezia: il numero di decessi causati da sparatorie è raddoppiato e il 40% delle morti è proprio legato ad episodi violenti. Le gang criminali protagoniste di questo problema e il loro diffondersi allarmano non poco il governo che, ad oggi, non ha ancora trovato una soluzione da applicare per contrastare il fenomeno.
Strade e quartieri, abitualmente considerati tranquilli, si stanno trasformando in teatri di scontri combattuti con ogni tipologia di arma da fuoco, dalla pistola al kalashnikov. A rimanere, purtroppo, coinvolti in queste lotte sono spesso i civili, come la 12enne Adriana Ostrowska rimasta uccisa nell’estate 2020 da un proiettile indirizzato a un membro della gang rivale del responsabile.
L’ultima famosa vittima delle circa 50 gang di Stoccolma è il rapper 19enne Nils Grönberg, trovato morto in un palazzo di periferia.
La nuova prima ministra svedese Magdalena Andersson si esprime sulla questione promettendo un vero cambiamento: “Ribalteremo ogni pietra per porre fine alla segregazione e alla violenza che si è fatta strada nella nostra società”.
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