Di recente, Amnesty International ha pubblicato un rapporto che denuncia la situazione in cui versa da 5 anni il Nicaragua. Il paese è governato dal 2007 da Daniel Ortega, che dal 2018, a seguito di alcune proteste contro il suo governo, attua una politica di repressione di ogni forma di dissenso, tramite un uso eccessivo delle forze di polizia, unito ad un sistema giudiziario in suo pieno controllo, che usa per perseguitare dissidenti e oppositori con processi iniqui, arresti arbitrari ed esili forzati.
Riguarda proprio gli esili forzati un evento che qualche mese fa ha destato l’interesse dei media. Il nove febbraio, infatti Ortega aveva “liberato” 222 prigionieri politici, liberazione che si era a breve rivelata un’espulsione dal paese, a cui era seguita quasi immediatamente la privazione della cittadinanza con una modifica della costituzione. Il vescovo Rolando Alvarez, che si era rifiutato di imbarcarsi sull’aereo che avrebbe portato i prigionieri a Washington, era stato immediatamente arrestato e condannato a 26 anni di carcere. Meno di una settimana dopo era seguito un altro provvedimento della stessa natura, quando un tribunale del paese aveva tolto la cittadinanza ad altre 94 persone critiche nei confronti del presidente. A seguito di questi avvenimenti, il dipartimento del tesoro degli Stati Uniti ha sanzionato tre giudici, accusandoli di avere una parte nell’operazione.
Ortega è un ex guerrigliero sandinista, che aveva già governato il paese tra il 1979 e il 1990, dopo aver messo fine alla dittatura di Anastasio Somoza. Da quando è ritornato al potere nel 2007, e soprattutto in seguito alle proteste del 2018, ha attuato una politica di repressione del dissenso e dell’opposizione politica, arrivando spesso anche a modificare la Costituzione, e si è così attirato la disapprovazione dell’Unione Europea e dell’ONU, che ha di recente condannato il suo governo, accusandolo di violazioni dei diritti umani. Da sempre critico nei confronti degli Stati Uniti, ha dimostrato negli ultimi anni un’avversione crescente anche nei confronti della Chiesa, contro la quale ha attuato una serie di provvedimenti che sono culminati nell’arresto e nella condanna del vescovo Alvarez.
Ricerche e redazione
Anna e Irene
