“Nasceranno molte altre persone come noi, anche dopo che io me ne sarò andata”, afferma. “Quello che faccio oggi non è per me, e nemmeno per chi è vivo oggi. È per la generazione futura” afferma Bene Elikem Fiatsi, attivista ghanese.
La “legge sui valori familiari”, così proposta da alcuni parlamentari di opposizione il 12 Novembre, peggiorerebbe le condizioni delle persone queer in Ghana, già allontanate e discriminate. La lege prevede fino a 10 anni di detenzione per i cittadini LGBTQ+ e chiunque sostenga pubblicamente la causa. Sebbene non sia stato condotto nessun ballottaggio pubblico, il Consiglio pentecostale del Ghana (gruppo costituito da 200 chiese conservatrici), afferma che la legge rifletta la volontà di numerosi ghanesi. Si oppongo invece alla legge incostituzionale numerosi artisti e attivisti tra cui Bene Elikem Fiatsi. L’artista transgender, tramite la sua piattaforma e le sue installazioni, indaga stereotipi di genere, pregiudizi, queerness, politiche e conflitti di identità, stigma sessuale e le loro conseguenze per gruppi o individui emarginati. Comunemente le persone transgender e più generalmente LGBTQ+ che decidono di vivere apertamente la loro identità in Ghana, vengono allontanate e discriminate. “Alcuni dei miei fratelli o cugini non mi rivolgono la parola da più di cinque anni” racconta l’artista.

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