Il 2022 è iniziato nel segno delle rivolte per gli abitanti del Burkina Faso. Queste ultime hanno portato i militari, guidati dal tenente colonnello Sandaogo Paul Henri Damiba, ad arrestare il Presidente Roch Kaboré con l’accusa di non saper gestire l’aumento del terrorismo islamico nel paese. I militari hanno garantito però che il golpe è avvenuto senza violenza e che gli alti funzionari arrestati si trovano ora in un luogo sicuro. Il Movimento patriotico per la salvaguardia e la restaurazione – ha annunciato in tv il capitano Sidsoré Kaber Oudreaogo, portavoce del gruppo – intende ora fissare un calendario perché si tengano «in tempi ragionevoli» nuove elezioni e si ritorni «a un ordine costituzionale accettato da tutti».
Nonostante i numerosi colpi di stato, nel paese africano esistono comunque personalità che, con la loro voglia di fare, stanno creando un Paese migliore: è il caso di Francis Kéré. L’uomo, architetto burkinabé classe 1965, sta creando scuole nel suo paese dopo aver vinto una borsa di studio ed essere andato a studiare in Europa.
I suoi progetti hanno portato per la prima volta il premio Pritzker (l’equivalente del Nobel per l’architettura) in terra d’Africa e con esso anche acqua ed elettricità dove prima non c’erano.
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