Il 5 gennaio è iniziato il processo di Ales Bialiatski vincitore del Nobel per la pace del 2022. Ales Bialiatski è un attivista bielorusso che nel 1996 fondò Viasna, una ONG che fornisce assistenza con psicologi e avvocati ai detenuti in Bielorussia. Era stato arrestato nel 2020 dopo aver partecipato a delle proteste contro la rielezione di Lukashenko che secondo la comunità internazionale era stata truccata. Secondo Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale, il processo è un pretesto per vendicarsi degli attivisti per i diritti umani; infatti, è stato negato loro di svolgere il processo in bielorusso, ma in lingua russa e agli imputati non sono state tolte le manette. Questo è solo uno dei tanti casi di prigionia politica in Bielorussa, Viesna ha documentato 2627 processi dal 2020 a oggi. Inoltre la guerra in Ucraina ha aumentato la repressione: Viasna denuncia arresti di persone che hanno aggiunto il blu e il giallo nelle foto profilo, una donna è stata multata per aver fatto fuochi di artificio gialli e blu nel giorno della festa dell’Indipendenza ucraina, un cantante di strada è stato arrestato per avere eseguito una canzone di un gruppo ucraino.
Ricerche e redazione
Marco, Irene, Anna