La popolazione dei Mapuche è una delle nove riconosciute in Cile, nonché la più numerosa componendo più del 10% dei cittadini.
Ormai da decenni si stanno impegnando a riottenere quelle terre perdute in seguito alla dittatura di Pinochet. Una volta reintrodotta la democrazia non sono mai state rispettate le promesse di restituzione di tali aree, causando rivolte sempre più violente e spesso armate.
Il presidente del Paese Sebastián Piñera sta rispondendo al recupero delle terre dei Mapuche mandando eserciti e carri armati nei territori interessati, scegliendo di dichiarare lo stato di emergenza. Nel suo comunicato stampa giustifica il provvedimento preso in quanto fine a “combattere meglio il terrorismo, il narcotraffico e la criminalità organizzata”, specificando come esso non sia un attacco “in nessun caso diretto contro un popolo o un gruppo di cittadini pacifici”. Il decreto – come poi prosegue – è “per tutelare al meglio la vita e la sicurezza delle persone, […] per permettere agli abitanti di vivere con maggiore pace ed esercitare meglio la propria libertà” concedendo, però, ampi poteri alle forze armate. Gli scontri con la polizia si stanno facendo sempre più aggressivi e con numeri sempre più alti di feriti e persino morti.
Redazione
Tommaso e Elena
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